mercoledì 12 settembre 2012

La cipolla

Siete mai stati seduti da soli per un po' al bancone di un bar?
Un bar qualsiasi, vale anche uno di quei lounge bar che adesso vanno tanto di moda. Una specie di mutazione abominevole di quei rozzi e accoglienti locali tanto importanti per la socialità e la solitudine, comunque...
Cioè solo tu, il tuo bicchiere quasi pieno, uno sgabello e una superficie abbastanza alta da terra e dal mondo che ti permette un po' di pace. Dovreste provarlo, è come prendersi un posto in prima fila per lo spettacolo dell'umanità, e anche di te stesso eh, non provate ad escludervi. Questo non sarebbe gran cosa, ci vuole l'arte a capire che se stai fermo in un posto dove passa gente diventi spettatore, il fatto è che il bar è una specie di avanspettacolo. Tutti vanno al bar, e per le ragioni più diverse, e puoi stare là a guardarli anche a fissarli, basta che tu abbia un'espressione che esprime pietà. Hai tutto il diritto di stare lì e di assistere.
Ma la cosa più divertente o che almeno diverte tantissimo me è che lo spettacolo ha un solo filo comune: è grottesco. Non mi stupirei e non mi stupisco nel vedere entrare una ninfa inseguita di corsa da un satiro; un ragazzino che compra sigarette per la prima volta; gli omini del calcio balilla che litigano per una bambola gonfiabile infedele; un padre che si fa convincere dalla figlia di tre anni a comprarle le patatine; un alieno che ordina tre caffè a portar via; un tossico che tenta la fortuna alle slot con il suo unico euro... Mille e più sfoglie di una cipolla indigesta che è il grande spettacolo del popolo. Io sono il pilastro che tiene solidamente alzato il sipario.

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